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      7.2. Fibrillazione atriale
      La FA postoperatoria, intesa come FA di nuova insorgenza che si sviluppa
      nell’immediato periodo postoperatorio, ha un’incidenza compresa tra il 2% e il
      30%, con un picco nei 2-4 giorni post-intervento. Anche se molti episodi di FA
      terminano spontaneamente ed alcuni sono anche asintomatici, la FA postoperatoria
      si associa ad un rischio 4-5 volte più elevato di recidiva nei 5 anni successivi ad un
      intervento di cardiochirurgia, mentre il rischio di ricorrenza dopo NCS risulta meno
      definito. Nella Figura 15 sono delineati i principi fondamentali della prevenzione e
      del trattamento della FA postoperatoria.
      7.3. Ictus perioperatorio
      Nel contesto della NCS, l’ictus perioperatorio è stato riportato nello 0.08-0.70%
      dei pazienti sottoposti ad intervento di chirurgia generale, nello 0.2-0.9% di quelli
      sottoposti a chirurgia ortopedica, nello 0.6-0.9% delle procedure polmonari e
      nello 0.8-3.0% degli interventi chirurgici a carico dei distretti periferici. La mortalità
      associata è compresa tra il 18-26%. L’ictus perioperatorio è prevalentemente di
      natura  ischemica  e  cardioembolica  e  la  condizione  predisponente  sottostante  è
      spesso costituita dalla FA.
      Nell’ottica di cercare di ridurre il rischio perioperatorio di ictus, la terapia
      antiaggregante/anticoagulante non deve essere interrotta durante l’intera fase
      perioperatoria o, se necessario, deve essere sospesa per il minor tempo possibile
      soppesando il rischio emorragico e tromboembolico (vedi Sezione 5.2 della versione
      integrale delle linee guida). Un’adeguata selezione della tecnica anestesiologica (loco-
      regionale vs neuroassiale vs anestesia generale), la prevenzione e il trattamento
      della FA, il controllo glicemico (evitando episodi di iper- e ipoglicemia), oltre ad un
      meticoloso controllo perioperatorio dei valori pressori, possono tutti contribuire a
      ridurre il rischio di ictus perioperatorio.
      L’occorrenza di ictus perioperatorio richiede un’azione immediata: angio-tomografia
      computerizzata e consulto neurologico/neurochirurgico allo scopo di intervenire in
      caso di occlusione trombotica acuta.





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