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       Raccomandazioni per l’esecuzione dell’imaging da sforzo (segue)
       Raccomandazioni                       Classe a  Livello a
       Prima di un intervento di NCS a rischio intermedio, l’imaging da sforzo
       può essere preso in considerazione quando vi siano problemi per il   IIb  B
       controllo dell’ischemia in pazienti con fattori di rischio clinici e una
       ridotta capacità funzionale . c
       L’imaging da sforzo non è raccomandato di routine prima di un   III  C
       intervento di NCS.                                ©ESC
      BPAC, bypass aortocoronarico; CAD, malattia coronarica; ECG, elettrocardiogramma; MCV, malattia
      cardiovascolare; NCS, chirurgia non cardiaca; PCI, procedura coronarica percutanea; VS, ventricolare sinistra.
      a Classe della raccomandazione e livello di evidenza come da definizioni riportate nelle Tabelle 1 e 2.
      b Capacità funzionale basata sul Duke Activity Status Index (DASI) o sulla difficoltà di salire due piani di scale.
      c Probabilità pre-test >15% in base ad età, sesso e natura dei sintomi o ≥2 fattori di rischio per MCV (dislipidemia,
      diabete, ipertensione, fumo, storia familiare di MCV) o alterazioni ECG a riposo (anomalie dell’onda Q o del
      tratto ST-T), o disfunzione VS indicativa di CAD.
      d Uno o più fattori di rischio clinici in base al Revised Cardiac Risk Index (cardiopatia ischemica, malattia
      cerebrovascolare, storia di scompenso cardiaco congestizio, creatinina sierica >2 mg/dl, diabete con necessità di
      terapia insulinica).

      3.7. Angiografia
      L’angio-tomografia computerizzata è raccomandata come test iniziale per porre
      diagnosi di malattia coronarica (CAD) nei pazienti stabili con una bassa probabilità
      clinica di CAD o senza diagnosi pregressa di CAD e che presentano caratteristiche
      tali da consentire molto probabilmente di acquisire immagini di buona qualità.
      Non esistono dati derivati da studi clinici randomizzati circa l’utilità dell’angiografia
      coronarica invasiva nei pazienti candidati a NCS; inoltre, l’esecuzione di tale esame
      potrebbe ritardare inutilmente e inaspettatamente l’intervento chirurgico già
      programmato, comportando un rischio procedurale additivo indipendente rispetto
      al rischio complessivo. Anche se la presenza di CAD si riscontra in un numero
      considerevole di pazienti che devono essere sottoposti a NCS, le indicazioni
      all’angiografia coronarica e alla rivascolarizzazione preoperatoria sono analoghe a
      quelle previste per l’esame angiografico nel contesto non chirurgico.






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