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      5.8. Ipertensione arteriosa
      In Europa, la prevalenza dell’ipertensione arteriosa negli adulti si attesta intorno al
      30-45% e, fra questi, meno del 40% hanno valori di pressione arteriosa (PA) ben
      controllati (<140/90 mmHg). La valutazione del rischio CV globale, comprensiva
      della ricerca di danno d’organo mediato dall’ipertensione, è di primaria importanza
      nei  pazienti  ipertesi  ed  è  assolutamente  necessaria  quando  si  riscontri  per  la
      prima volta un’elevazione dei valori pressori. Nei pazienti con ipertensione di
      grado 1 o 2 non è generalmente indicato differire l’intervento, mentre in quelli
      con PA sistolica ≥180 mmHg e/o PA diastolica ≥110 mmHg è consigliabile differire
      l’intervento fino a quando non sia stato conseguito il controllo dei valori pressori,
      ad eccezione degli interventi in emergenza. Sembra inoltre importante evitare
      ampie fluttuazioni della PA nella fase perioperatoria.
      La gestione dei pazienti ipertesi nella fase preoperatoria deve attenersi a quanto
      raccomandato nelle linee guida ESC/ESH 2018 per il trattamento dell’ipertensione
      arteriosa.

       Raccomandazioni per la gestione preoperatoria dell’ipertensione arteriosa
       Raccomandazioni                       Classe a  Livello a
       Nei pazienti con ipertensione cronica candidati a NCS elettiva si
       raccomanda di evitare ampie fluttuazioni della pressione arteriosa, in   I  A
       particolare stati ipotensivi, nella fase perioperatoria.
       Si raccomanda che i pazienti con ipertensione di nuova diagnosi
       candidati a NCS elettiva ad alto rischio siano sottoposti a   I  C
       screening preoperatorio per la ricerca di danno d’organo mediato
       dall’ipertensione e per la valutazione dei fattori di rischio CV.
       Nei pazienti con ipertensione di grado 1 o 2 non è raccomandato il   III  C
       differimento della NCS.                           ©ESC
      CV, cardiovascolare; NCS, chirurgia non cardiaca.
      a Classe della raccomandazione e livello di evidenza come da definizioni riportate nelle Tabelle 1 e 2.
      5.9. Arteriopatia periferica
      I pazienti con arteriopatia periferica (PAD) sono solitamente affetti da malattia
      aterosclerotica in stadio avanzato, che coinvolge in maniera più o meno grave multipli
      distretti vascolari, ed hanno una prognosi peggiore rispetto ai pazienti senza PAD.
      In linea generale, i pazienti con PAD vengono contraddistinti da diversi profili di rischio a
      seconda se debbano essere sottoposti ad intervento di NCS vascolare o non vascolare.
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